In merito
alla cd “Inchiesta Metastasi” e agli avvenimenti degli ultimi giorni che hanno
toccato il Comune di Lecco, come Giovani Democratici vogliamo far conoscere la
nostra opinione e non a caso intendiamo farlo non sull'onda e nell’immediatezza
della notizia, bensì sulla base di una riflessione condivisa e ponderata.
In primo
luogo ci teniamo a ribadire con forza la nostra ferma condanna per ogni forma
di collusione fra criminalità organizzata e politica e il nostro costante
impegno per una politica, ad ogni livello, buona, pulita, corretta. La lotta
alle mafie, alla corruzione e alla mala-politica è un valore fondativo della
nostra organizzazione e non smetteremo mai di portarlo avanti in ogni
situazione, dal nostro livello provinciale a quello nazionale.
Per
questo, senza nascondere lo stupore e lo sgomento con cui abbiamo appreso le
notizie dagli organi di stampa, non possiamo che affermare che la vicenda che
tocca il sig. Palermo, Consigliere Comunale del Gruppo Misto, è grave e triste.
Tuttavia,
rifiutiamo fermamente che la figura politica e la vicenda personale di Palermo
- al quale vanno addebitate tutte le responsabilità penali e politiche, qualora
le accuse emerse dovessero essere confermate - venga strumentalizzata
attribuendogli un qualche “titolo” di rappresentare il Partito Democratico
lecchese o l’Amministrazione Comunale.
Come ha
già precisamente sottolineato il Segretario Provinciale del PD Crimella, il sig.
Palermo non è mai stato tesserato al Partito Democratico, non appartiene più da
tempo al gruppo consiliare, non ha mai partecipato a nessuna iniziativa pubblica
del Partito né ad attività svolte all'interno della sua organizzazione. Ci
sembra quindi ingiusto e inaccettabile, oltre che diffamante, indicare Palermo
e il suo operato come in qualche modo connesso o riconducibile al Partito
Democratico lecchese: comunità alla quale non è mai stato legato e di cui non ha
mai fatto parte.
Il sig.
Palermo è stato candidato in quanto segretario provinciale dell'Udeur. Possiamo
e dobbiamo discutere dei requisiti personali e morali del candidato e dell'adeguatezza
di tale scelta, presa però squisitamente sulla base dell'opportunità politica.
Ma se si cerca di strumentalizzare questa vicenda a danno del PD e se
l'obiettivo politico è colpire strumentalmente Virginio Brivio per scalfire la
sua popolarità di Sindaco e per offuscare i risultati ottenuti in questi primi
4 anni di mandato, ebbene noi denunceremo ogni vile tentativo in tal senso, pubblicamente
ed in tutti i municipi dove si vota a maggio, e non permetteremo che questa
vicenda ostacoli la vittoria del centrosinistra in tanti comuni della
provincia.
Virginio
Brivio è stato ferocemente e corrivamente coinvolto nelle suddette vicende da
una parte della stampa. Noi non vorremmo neanche parlare di Virginio Brivio,
non per soggezione di partito o per convenienza, semplicemente perché ci
risulta ridicolo scrivere una qualsiasi difesa di un personaggio pubblico che
risponde alle accuse col proprio vissuto ed il proprio operato! Brivio ha una lunga
e nota storia di palese e ferma opposizione alla mafia (rimandiamo a quanto
riportava la stampa a novembre 2012) ed anche negli ultimi mesi da Sindaco di
Lecco ha compiuto importanti scelte su questo tema, come ha lui stesso più
volte ricordato.
Ribadiamo
quindi con forza il nostro appoggio e la nostra fiducia, personale e politica,
in Virginio Brivio, mentre registriamo con incredulità l'atteggiamento
congiunto di certa stampa e di un certo associazionismo: non è serio avviare la
macchina del fango contro una persona quando questa non è nemmeno indagata e
annotiamo che evidentemente il cd metodo Boffo non è una prerogativa solo di
alcuni ambienti.
Per
quanto afferisce alla questione di Valmadrera, la vicenda ci pare assurda, inspiegabile,
e tanti punti non ci convincono nelle modalità e nella tempistica. Conoscendo
il buon lavoro compiuto nel Comune di Valmadrera, abbiamo appreso con grande
stupore le notizie perché fino ad ora non avremmo mai avuto dubbi su Rusconi;
mentre attendiamo che la giustizia faccia il suo corso, riteniamo giusta e doverosa
la sospensione dal Partito e ci sentiamo di esprimere vicinanza alla famiglia.
In ogni caso, tanto per gli avversari politici quanto per i nostri esponenti,
restiamo fermi nel basilare principio di legalità: condanneremo senza sconti
ogni abuso che risultasse accertato e, per il momento, seguiamo con attenzione
lo sviluppo delle indagini.
Rivendichiamo
come Giovani Democratici la provenienza da tradizioni culturali e politiche che
hanno fatto della lotta all'illegalità un motivo fondativo e non a caso siamo
fra quelli che sostengono Il Partito Democratico per l’approvazione in
Parlamento del nuovo art. 416-ter.
Rifuggiamo
da etichette e generalizzazioni: ricordiamo che un Partito come il PD ha
migliaia di rappresentanti impegnati a tutti i livelli delle varie
amministrazioni pubbliche e, dunque, non deve
sconvolgere
(indignare si!) che qualcuno sbagli, ma ribadiamo con grande fermezza che chi
sbaglia da noi paga (altrove spesso non è così..).
Ci
teniamo infine a ricordare che bisogna essere sempre in grado di distinguere
fra le responsabilità personali e quelle collettive, così come fra le
responsabilità giuridiche e quelle politiche. Troppo spesso ci si sbaglia o ci
si diverte, confondendole.
Noi
Giovani Democratici, insieme al Partito Democratico, siamo fiduciosi nel lavoro
della Magistratura e siamo con il Sindaco di Lecco Virginio Brivio.
Nessuno
di noi si lascerà persuadere da accuse infondate e strumentali che tentano
inutilmente di offuscare il prestigio e la stima di cui gode il nostro Sindaco.
Vittorio Gattari – Segretario Provinciale
Oriana Sportelli – Segretario Cittadino
Nessun commento:
Posta un commento