
In data mercoledì 20 febbraio è uscito sulle pagine del quotidiano La Padania, un documento di Tremonti e Bossi che presenta due aspetti : una sensata analisi economica ( anche se forse eccessivamente preoccupata ) che prende in esame lo spirito animale dello sviluppo “anomalo” dei paesi asiatici, ai quali viene imputata l’origine di ogni male economico dell’occidente; ed una soluzione che si configura come ultraconservatrice e mercantilista.
Per quel che riguarda l’analisi economica, semplificando molto il discorso, c’è da dire che la crescita cinese ed indiana ci stanno effettivamente creando problemi; per quel che riguarda il mercato del lavoro il fatto che nei paesi asiatici il costo del lavoro sia praticamente nullo a confronto dell’euro, ed inoltre hanno un orario di lavoro superiore a quello occidentale e nessun sindacato particolare che possa lamentarsi della situazione di “schiavitù” dei lavoratori; come se non bastasse sono pure tanti, il che fa sì che la domanda di lavoro non potrà mai essere superiore all’offerta di lavoro e che quindi il potere contrattuale di questi nuovi schiavi sia praticamente “Zero”. Questi sono alcuni fra gli elementi che rendono la delocalizzazione in Asia decisamente più proficua ma che ha un effetto retroattivo sui mercati del lavoro,in particolare a bassa specializzazione, europei. Se poi ci mescoliamo il fatto che non esistano particolari leggi sul controllo dell’ambiente, o sulla qualità del prodotto, ci rendiamo conto che il boomerang torna indietro almeno tre volte. Inoltre, pare che la folle crescita del PIL Cinese, che è aumento di Consumi e di Investimenti, e la conseguente crescita dell’inflazione Cinese, stando all’analisi di Tremonti,la stiamo importando noi, per altro proprio sui beni di consumo ceriaricoli e i suoi derivati alimentari “diretti” (pasta), carburanti (oli vegetali), e alimentari “indiretti”(animali da allevamento e loro prodotti); inoltre anche l’aumento del petrolio,quindi della benzina e dell’energia da petrolio, può essere compreso anche con un forte aumento di domanda dalla zona asiatica. Sono proprio questi i prodotti che in questo periodo stanno vedendo un tasso d’inflazione più alto, e che gravano di più sul paniere delle famiglie. Questo quadretto macroeconomico realistico, anche se a detta di molti le parole di Tremonti vanno prese con le pinze, la vera “follia”che avevo annunciata nel titolo è la soluzione che questi due geniacci della politica internazionale propongono : Identità, Tradizione, Ordine,Responsabilità, Famiglia, Federalismo. Un’eccellente risposta politica!
La sfida dei mali che la globalizzazione porta non si vince con l’autarchia ma con la Governance Globale!Proprio questo neoconservatorismo che da una parte vuole dominare il mondo e dall’altra vuole rinchiudersi nel proprio monolocale ha prodotto, e continuerà a produrre, una crisi sottovoce che un giorno o l’altro potrebbe esplodere in quello che Huttington chiama “Scontro di Civiltà”. Non serve sbarrare le finestre e caricare il fucile, come propongono i conservatori di tutto il mondo, dal Teoconservatorism ,al casereccio leghismo,fin’anche all’islamismo radicale servito all’iraniana(solo per citare alcune tendenze), tutti vicini di casa nel condominio dell’ideologia antagonista che vede nell’altro non l’opportunità di crescere ma il pericolo di “meticciarsi”. Serve invece una spinta maggiore per un’Unione Europa effettivamente politica e non solo economica( come ad oggi di fatto è) e un impegno per la riforma in senso politico dell’ONU, perché diventi un’organizzazione sensata e che possa prendere decisioni, non l’attuale pour parlé; idem vale per il WTO,BI,FMI, e tutte quelle sigle dell’economia internazionale che rispondono generalmente ad interessi più statunitensi che globali. Quello che realmente serve al mondo sono : Identità nella Diversità, Tradizione nella Contemporaneità, Ordine Politico Internazionale Democratico, Responsabilità di tutti ( non solo di chi agisce in favore nostro), la famiglia è importante ma è l’Individuo che deve essere al centro dei diritti e dei doveri, Federalismo nell’Unità Politica internazionale.
Nota bene : è affascinante notare che si stanno dando le medesime risposte che furono date durante la crisi economico-politica che precedette la prima guerra mondiale.
Non so voi, ma io da gente così me ne guardo bene, preferisco Votare Democratico!
Longoni Andrea
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