
L'Unione Europea sta lavorando a un nuovo indice statistico (una versione preliminare sarà operativa entro il 2009) che permette di misurare, oltre alla ricchezza prodotta, anche dei progressi ambientali e nella qualità di vita.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL), in inglese GDP (Gross Domestic Product), è il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) destinati al consumo finale. È considerato la misura della ricchezza prodotta in un Paese.
(definizione tratta da Wikipedia)
“Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow Jones, né i successi del Paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il P.I.L. comprende anche l'inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette. Mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende la ricerca per disseminare la peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e aumenta quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari”
(tratto dal discorso di Bob Kennedy all'università del Kansas nel 1968)
Il P.I.L. non è nient'altro che un indicatore delle performance economiche, incapace di distinguere se una transazione ha un effetto positivo o negativo sul benessere della popolazione!
Abbiamo bisogno di strumenti nuovi che mostrino i progressi concreti in settori che hanno grandi ricadute economiche: cambiamenti climatici, salute, diritti umani, sicurezza, ambiente.
E' necessario quindi ragionare con un modello non più concentrato unicamente sul valore della produzione, ma che comprenda anche la sostenibilità sociale e ambientale, elementi imprescindibili per valutare lo sviluppo del paese.
In ogni programma di governo il PIL è un protagonista, si tende sempre alla sua massimizzazione ma senza tenere conto ad esempio di quanto la produttività sia colpevole dell'esaurimento delle risorse energetiche, del peggioramento delle condizioni di vita e persino degli infortuni sul lavoro!
Andrea (Bibo)
(intervento scritto prendendo spunto da un articolo comparso su “valori – rivista di economia sociale, finanza etica e sostenibilità” )
Bah, di certo il PD non ha alcuna intenzione a sradicare questo meccanismo che chiami obsoleto.
RispondiEliminae chi ne avrebbe invece intenzione secondo te?
RispondiEliminaBella Bi. Mi è piaciuto molto. Credo che si dovrebbe inserire anche un indicatore di felicità, serenità e libertà delle persone... ma forse chiedo troppo, anche al Pd...
RispondiEliminacaro anonimo,
RispondiEliminaci penserà l'unione europea a cambiare questo indice entro il 2009...
per quanto riguarda l'indicatore di felicità , in bhutan è già utilizzato, in quel caso la dittatura illuminata dal 1972 ha introdotto la "felicità interna lorda" sembra con buoni risultati (verificherò)
bell'articolo Bibolo.
RispondiEliminaIl problema è che gli indici che si propongono in generale sono di tipo qualitativo e quindi non molto scientifici.Il PIL resta una misura comunque utile per l'economia; speriamo che ci si renda conto che la vita non è solo economia "maanche" salute,ambiente,divertimento;Felicità, perl'appunto
Longo
Non c'è alternativa, bisogna smettere di pensare economico ed iniziare a pensare ecologico. E' una rivoluzione profonda che deve interessare la dimensione etica di ognuno di noi. Se non ci riusciamo siamo destinati alla distruzione. Leggete Hans Jonas "Il principio responsabilità".
RispondiEliminaCiao
Stefano72
Ne hanno appena parlato anche a Report!Bibo sei troppo avanti! Vi consiglio di guardarlo, il link dovrebbe essere questo http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report^23^66630,00.html
RispondiEliminasennò, sul sito di Report il filmato si intitola "L'altro modello".
ok il link non riesco a pubblicarlo...andate sul sito di Report che facciamo prima...
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