
La prospettiva di genere può dare un contributo significativo a questo proposito. Bisogna fare attenzione affinché tutte le energie investite nel ripensare il lavoro non portino ad un’ottusa accentuazione del modello fordista, centrato sulla figura del male breadwinner. Questo è, ormai, un paradigma obsoleto e semplicistico, totalmente inadatto a rispondere alla complessità della società contemporanea. Non bisogna fare politiche affinché uomini e donne, indifferentemente, votino la loro vita al tempo del lavoro. Per sopravvivere e costruire un futuro effettivamente sostenibile, concentrarsi sulla qualità del lavoro non basta. Bisogna riconoscere l'importanza del lavoro di cura, del volontariato proprio come tempo fuori dal lavoro, senza monetizzarlo e costringerlo nelle logiche del mercato, ma riconoscerlo nella sua straordinaria importanza per soddisfare quella voglia di comunità che emerge sempre più come un bisogno condiviso.
Le relazioni sociali, il capitale umano devono diventare il petrolio del futuro. Le donne, con la doppia presenza, conoscono bene l’importanza sia del tempo nel lavoro che di quello fuori dal lavoro. Un soggetto come il Partito Democratico, per come si propone, non può prescindere da queste riflessioni.
Laura Sozzi
Bella riflessione sul lavoro. Entra nel merito di alcune delle questioni centrali del mondo del lavoro di oggi.
RispondiEliminaIo credo che su questo tema, così come su altri, sia necessaria una vera rivoluzione culturale. Bisogna che si cambi il punto d'osservazione dei problemi: lavoro, diritti, ricerca, scuola, università politiche sociali...si deve cambiare quel paradigma su cui oggi è concepita l'idea di lavoro. Tempi di vita e tempi di lavoro per donne e uomini ripensati a seconda delle proprie aspirazioni, volontà, necessità e possibilità, tutto questo senza che nessuno debba essere escluso o emarginato dal mondo del lavoro. Complimenti di nuovo per l'intervento, Laura.
sono d'accordo con michele, questa riflessione è molto bella perchè spesso quando si parla di lavoro si danno troppe cose per scontate. Ripensarlo considerando le necessità e le complessità della società in cui viviamo è una sfida che non possiamo non affrontare, soprattutto per quanto riguarda le donne.
RispondiEliminaragazzi, ogni tanto mi metto a fare due conti, uno lavora 8 ore al giorno, dorme 8 ore, se uno toglie pranzi, cene, lavare i denti ecc ecc
RispondiEliminaalla fine si scopre che quasi un terzo della nostra vita la passiamo nel nostro posto di lavoro, quindi bisognerebbe veramente ragionare diversamente per renderlo sicuro e confortevole!