6 marzo 2008

PER UNA GIUSTIZIA GIUSTA, IN TEMPI RAGIONEVOLI

Come recuperare fiducia nella giustizia? Penso che questo sia uno degli interrogativi che maggiormente assilla la nostra società e un’istanza al quale il Pd deve necessariamente rispondere.


La giustizia, si sa, non è solo un valore astratto, uno di quei principi fondamentali sul quale dovrebbe reggersi ogni società civile: per potersi “realizzare” concretamente all’interno di una società e garantire la pacifica convivenza dei cittadini ha bisogno di una solida ed efficiente organizzazione burocratica, di un complesso di strutture gestite e amministrate da persone competenti, incorruttibili e, soprattutto, consapevoli delle responsabilità che detengono di fronte all’intera popolazione.

Purtroppo è evidente che qualcosa non ha funzionato all’interno di questo complesso apparato burocratico: processi interminabili, cicli di riforme iniziate e mai concluse, imperdonabili errori commessi dalle cariche più elevate della magistratura, inefficiente gestione degli Uffici giudiziari… Queste sono soltanto alcune delle “lacune” del nostro sistema giudiziario, pecche di fronte alle quali, sono sicura, il nostro Pd non chiuderà gli occhi e, se gli verrà data la possibilità, si attiverà portando avanti delle riforme immediate ed efficaci, attuando quei punti del programma che, a mio parere, coinvolgono pienamente i “nodi” fondamentali della magistratura.

La ragionevole durata del processo è un principio affermato dalla Carta Europea dei Diritti dell'Uomo e dalla nostra stessa Carta costituzionale e, pertanto, attuare una razionalizzazione e accelerazione del processo, sia civile che penale, rappresenta un’esigenza primaria. A tal proposito, saluto favorevolmente l’accenno, nel programma, alla rapida realizzazione del “processo telematico” e all’eliminazione di tutte quelle pratiche burocratiche cartacee che assorbono risorse preziose e non conducono ad alcun risultato gestorio ed organizzativo apprezzabile.

Ma non bisogna sottovalutare neppure il problema di quali debbano essere le caratteristiche del “buon magistrato”: colui che è chiamato ad interpretare e ad applicare la legge deve essere DAVVERO AUTONOMO E INDIPENDENTE DA OGNI ALTRO POTERE, come recita la nostra Costituzione, al di sopra di qualsiasi altro interesse che non sia rappresentato dalla volontà di risolvere il caso controverso in armonia con le leggi e con i diritti fondamentali della persona.

Inoltre, le controversie sono talmente differenti e i diritti da tutelare così specifici che non è possibile che “tutti si occupino di tutto”: la specializzazione dei magistrati, in particolare nel settore dei diritti fondamentali, è una prerogativa al quale il Pd non vorrà e non potrà rinunciare.

Completano il quadro delle riforme attuabili la predisposizione di sezioni specializzate per le tematiche economiche, l’adozione di misure straordinarie per definire il contenzioso arretrato e il rafforzamento del sistema di composizione extragiudiziale delle liti.

Solo attuando realmente questi punti del programma, infatti, quella tartassata macchina chiamata “sistema giudiziario” potrà, al limite, ricominciare a viaggiare su strade chiare e definite.

Solo realizzando questi interventi i cittadini avranno un buon motivo per ricominciare a credere e ad avere fiducia nella giustizia e nella magistratura… ed io, ex studentessa di legge, non dovrò più pentirmi o avere ripensamenti sulla scelta che ho fatto cinque anni fa, animata da tanti buoni valori e propositi.

Eleonora Talon

3 commenti:

  1. Quando parli dei magistrati, intendi magistrati con le palle che abbiano il coraggio di andare fino in fondo alle questioni (vedi DeMagistris silurato dal ciccione mastella) oppure persone in grado di fare il proprio lavoro sapendo anche chiudere un occhio (vedi la stragrande maggiornaza dei vari pm) in modo da non intaccare i poteri forti?
    Quindi l'inchiesta Why not col pd potrebbe essere ripresa a pieno regime? e che ne pensi del fatto che il PD ha candidato anche delle persone intrallazzate con la mafia (vedi Vladimiro Crisafulli o Maria Grazia Laganà)?.

    Dunque sono state candidate perchè sono persone in grado di mantenere una giustizia giusta e INCORRUTTIBILE? Attendo una risposta _sensata_.

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  2. Qua non ci sono interrogazioni alle quali rispondere e poi si valuta la risposta. Qui si esprimono idee e ci si confronta.
    Il Partito Democratico sostiene l'azione dei magistrati. Sostiene l'ammodernamento del sistema giudiziario e punta a difendere il cittadino dalle degenerazioni del sistema giudiziario (processi troppo lunghi). Siamo convinti che l'azione investigativa vada dotata di mezzi e strumenti adeguati, che i magistrati e i giudici vadano messi in condizione di poter lavorare. Il programma del PD prevede, ad esempio, che gli inquirenti dispongano in ogni momento della possibilità di effettuare intercettazioni telefoniche, delle quali viene vietata la pubblicazione - di cui negli ultimi anni si è abusato - sui giornali. Nel programma del Pdl c'è scritto che le intercettazioni telefoniche devono essere diposte solo in presenza di reati molto gravi - terrorismo, mafia,... - non è minima la differenza, qui è sostanziale.
    Per quanto riguarda l'inchiesta Why not, ricordo che anche il Presidente del Consiglio Romano Prodi è iscritto nel registro degli indagati, quando l'ha saputo ha commentato: auguro buon lavoro agli inquirenti e non ha più toccato l'argomento, senza pressione di alcun tipo. Ricordo inoltre che il trasfrimento di De Magistris è stato deciso dal Consiglio Superiore della Magistratura in data 18 gennaio 2008. Dal CSM, ripeto, non dalla Direzione nazionale del PD. Si può essere d'accordo o no, ma la decisone l'ha presa un alto organo dello Stato e come tale va rispettata.
    Infine per i due nomi, che peraltro non conosco un granchè, che vengono citati alla fine: Maria Grazia Laganà è la vedova di Franco Fortugno ammazzato dalla 'ndrangheta è iscritta nel registro degli indagati per un'inchiesta sulle ASL calabresi ed è tutto da vedere se verrà rinviata a giudizio e poi condannata. Vladimiro Crisafulli è stato indagato e poi l'indagine è stata archiviata.
    Aldilà delle informazioni, che pure sono importanti, io sono garantista e penso che l'art. 27 della nostra Costituzione sia un baluardo da difendere per non cadere in un pericoloso stato di giustizialismo senza freni.
    Non so se la mia risposta sarà ritenuta "sensata", questo è il mio pensiero e credo che se ci confrontassimo nel merito dei problemi senza fare demagogia spiccia, forse aiuteremmo questo paese ad uscire dalla mediocrità in cui si trova.

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  3. ma ciao giovani di lecco! ma che bel sito!!!
    ci sentiamo dopo la campagna elettorale magari, insieme ai giovani di carvico!
    se avete iniziative da sponsorizzare, mandatecele a pdgiovanimb@alice.it

    ciao
    Lorenzo
    GD Monza

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