Non è un problema di poco conto la mancata adesione del pd allo sciopero della cgil. Non certo perché io sia affezionato a un partito che coincida con il sindacato, ma perché la mancata adesione è stata spiegata così da Veltroni: “per fortuna che non siamo un partito con un capo che tutti devono seguire per forza, senza poter esprimere idee personali”. Ovviamente non si può non essere d’accordo con una simile affermazione, peccato che non c’entri nulla con questo episodio. Sono ben contento che nel pd non si debba seguire acriticamente un capo, ma questo ha a che fare col dissenso interno, non con la mancanza di una linea comune. In parole povere, non possiamo permetterci che per consentire a tutti di sentirsi a proprio agio nel partito, il pd non prenda posizione sui temi più importanti (che spesso coincidono con i più difficili). In un partito autenticamente democratico prevale la posizione della maggioranza e si rispetta la minoranza. E’ uno schema con dei limiti evidenti e significativi ma è appunto il più democratico che esista se non ci si vuole condannare all’incapacità di decidere. Applicando questo schema al recente sciopero della cgil, se la maggioranza nel pd avesse scelto di aderire, il pd in quanto partito avrebbe aderito, rispettando la posizione dei contrari e non obbligandoli certo a partecipare. Vorrei che fosse chiaro che quando faccio queste considerazioni non mi interessa nulla del rapporto del pd col sindacato né con le forze sociali in generale. Mi interessa solo rendere evidente un’erronea interpretazione della democraticità interna e più in generale della moderazione. La moderazione ha a che fare con le decisioni che si prendono, non col non prendere decisioni, e soprattutto non deve essere un atteggiamento forzato e perdente, altrimenti diventa moderatismo.
Infine, mi permetto di far notare che in questa occasione i vertici del pd hanno scelto e la loro non è stata una scelta neutra come si vuol far passare: l’alternativa all’adesione era la non adesione, non altro. La non adesione non equivaleva a un’astensione, non era una terza via. I vertici avevano solo due alternative e hanno scelto: hanno scelto di non aderire.
Mi conforta sapere che c’è un livello diverso del partito (la famosa base), libera da ragionamenti autoreferenziali, per il quale ciò che ho detto è evidente: lavoriamo tutti insieme per farci sentire.
Lorenzo
GOODBAY WALTER ...
RispondiEliminaCambierà qualcosa ? si svecchierà la direzione ? D'Alema, in quanto nemesi di Walter, andrà in pensione pure lui ?
Ma soprattutto : vedremo una statua di Walter volare ?
L'unica cosa certa in questo turbinio di domande, è che questa lezione (Noi) non ce la dimenticheremo.
Grazie Wol