20 luglio 2008

SCHEDATECI TUTTI!

11 commenti:

  1. Sento tante persone, che conosco e reputo perbene, discutere di questo provvedimento e pensarla come il nostro ministro:
    "viene fatto per la tutela dei minori stessi e per riuscire a mandarli a scuola dobbiamo sapere chi sono."
    Credo che molti siano in buona fede
    e che si debba capire che noi non siamo contro le buone intenzioni, ma contro il principio che sta alla base di questa scelta.
    Alessandro A

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  2. Libertà e uguaglianza sono due forze che tirano l'una opposta all'altra. Decidere di sacrificare l'uguaglianza di alcuni per la libertà (dalla paura) di molti, come decidere di sacrificare la libertà di alcuni in nome dell'uguaglianza di tutti è sempre perdere un pezzo di sè. Per questo i rivoluzonari francesi partorirono un terzo principio, di tipo sentimentale, affiancandolo ai due razionali.
    La Fratellanza è un bilancere,è un paio d'occhiali che ci permette di guardare l'altro come se fosse Noi,come se fosse appunto un nostro fratello.
    Non so voi, ma io le impronte a mio fratello non le prenderei.

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  3. Carità e legalità non sono mai in contrapposizione: gli immigrati, prima di essere tali, sono persone. Chi delinque sia affidato celermente alla giustizia. Ma il rispetto della dignità delle persone non può mai essere omesso. Esistono valori umani così alti che esigono di essere non solo proclamati ma rispettati, sempre.

    Cardinal Dionigi Tettamanzi

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  4. secondo me il fatto è proprio questo: il provvedimento è stato fatto per cavalcare come al solito l'onda della paura delle persone e quindi ci si rivolta sempre contro le minoranze, contro quelle persone verso le quali ci sono già dei pregiudizi. Se la cosa fosse stata invece posta in maniera diversa non si può negare che in fondo delle buone intenzioni siano condivisibili. Anch'io ritengo giusto che si sappia chi sono queste persone e che anche loro abbiano un documento di identità, come tutti i cittadini. In fondo, anche loro vivono sul nostro territorio quindi è giusto che si sappia chi sono. Ma c'è modo e modo di fare le cose, e comunque vanno sempre fatte rispettando i diritti di tutti, senza incrementare i pregiudizi e soprattutto senza discriminazioni.

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  5. Premetto che non uso molto internet e tanto meno i blog, non vengo spesso su questo sito;
    Però stasera stavo navigando e mi sono imbattuto nel sito, a cui da qualche settimana mi ripromettevo di dare un occhio...
    Volevo lasciare un commento (opinione del tutto personale, prendetela come tale) sul volantino che ho visto qui pubblicato. Volevo dire che non mi è piaciuto per niente, avrei potuto tenere questo commento per me, ma visto che è attivo un blog che mi dicono essere uno strumento di democrazia, pubblico la mia opinione (ripeto, del tutto personale, fatene ciò che volete).
    Mi sono molto informato rispetto alle recenti proposte del Ministro Maroni, e debbo dire, credo come molti di voi, mi sono fatto un'opinione abbastanza contraria. Di recente, mi è anche capitato di fronteggiare in maniera molto animata amici dello schieramento politico opposto su questo tema, ricevendo purtroppo anche insulti (alcuni, aihmè, anche molto gravi), rispetto ai quali sono passato tranquillamente sopra. Ho sempre viceversa sostenuto le mie opinioni con educazione, moderazione, rispetto per gli altri, e soprattutto cercando sempre di documentarmi e di far valere la forza della ragione più che la voce grossa. Ora mi chiedo: perchè mettere sul sito un volantino così aggressivo e volgare? Non sarebbe più saggio utilizzare modalità di comunicazione più adeguate, pur nel nostro piccolo? Ad esempio, istituzioni molto importanti nella nostra società civile, come la Comunità di Sant'Egidio, Famiglia Cristiana, e più nel nostro territorio la Comunità di via Gaggio, hanno espresso in maniera molto netta la loro opinione a Maroni, ma con la forza della moderazione.
    Recentemente mi è arrivato via mail dalla comunità di via Gaggio un bellissimo volantino sul tema, che poi sto ritrovando come pieghevole anche in giro per Lecco. Perchè non sostenerlo pubblicamente o prendere esempio per una nostra pubblicazione analoga?
    Ora, non so quanti visitatori abbia questo sito, ma credo bisogna stare attenti anche a queste modalità di comunicazione. Se io entro nel sito di persone che hanno idee anche molto diverse dalle mie, ma le sostengono con argomenti ed entusiasmo, mi soffermo volentierissimo a leggere, viceversa, se trovo insulti o ironie, giro volentieri pagina...
    Quante cose ho imparato dal "Foglio"!...mai nulla da "La Padania"...Ora, sarò pur di un'altra generazione, ma non credo di essere una mosca bianca (almeno lo spero!)
    Tornando al nostro caso: non so se questo volantino è qualcosa di ufficiale, ufficioso, o soltanto l'apertura di un post...però ho visto che è firmato GDLecco, e mi pare che chiunque lo possa vedere (correggetemi se sbaglio)...Penso quindi di essere autorizzato a poter esprimere un'opinione. Una bella lettera ben argomentata credo sia un miglior biglietto da visita per un Partito Democratico. Almeno in quello in cui io credo (che, aihmè probabilmente non esiste e non esisterà mai...). Ripeto, probabilmente sono io fuori dal mondo (anzi, sicuramente è così...)e poco aggiornato e non conosco sicuramente le modalità di comunicazione del giorno d'oggi, però questa è la mia opinione, ripeto, del tutto personale. Vi autorizzo a farne ciò che riterrete più opportuno, compreso il cestinarla.
    Un saluto caro a tutti,

    Enrico Ripamonti

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  6. Caro Enrico, anch'io esprimo un' opinione del tutto personale in merito. Il volantino ha chiaramente un intento provocatorio. Sfacciatamente provocatorio.
    Il provvedimento assunto dal Governo è talmente clamoroso nella sua mostruosità (stiamo parlando di prendere le impronte digitali a dei bambini) che, per una volta, abbiamo risposto con un volantino esageratamente provocatorio. Le forme di comunicazione possono essere molteplici - dall'insulto al tacere - e ogni forma ha pregi e difetti. Su questo blog si discute tanto e per una volta abbiamo pubblicato un volantino di fortissimo impatto, al quale alcuni ragazzi hanno risposto con considerazioni - alcune delle quali molto profonde - non banali e scontate.
    Il nostro intento è di usare il blog come strumento di confronto libero e aperto - per questo ti invitiamo a tornare a trovarci e a contribuire al nostro dibattito - e se il confronto lo si scatena anche con un volantino altamente provocatorio io penso che, come movimento giovanile, ce lo possiamo permettere.
    Discutiamone.
    Grazie per il tuo intervento.
    A presto
    Michele

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  7. Caro Michele, vorrei proporre alcune considerazioni aggiuntive alle tue parole. Premetto di nuovo che, oltre a non essere un esperto nè di politica nè di comunicazione, non lo sono nemmeno di condizione giovanile. Lo scrivo perchè mi sembra che il tuo ragionamento vada in un certo senso a dirigersi lì. Dunque mi permetto di aggiungere alcune considerazioni da semplice cittadino e partecipante alla società civile, sempre nella forma del dubbio e del ragionamento condiviso, sperando di poter continuare una conversazione.
    Tu scrivi che l'intento del volantino è provocatorio, e risposta ad una mostruosità. Il termine non mi piace, non sono portato nel provvisorio ad appiccicare etichette così pesanti a proposte altrui. Non a caso, restando al pacchetto Maroni, mi pare che le linee guida che si stanno portando avanti ridimensionino in parte la negatività di alcuni provvedimenti.
    Poniamo però pure che di “mostruosità” si tratti: secondo me essa non può essere mai il metro per calibrare una risposta, soprattutto quando questa risposta cade nella volgarità, che a mio parere è sempre una perdita della ragione. Non per fare paragoni fuori luogo, ma riaffiorano alla mia memoria storica di liceale (che spero non mi inganni…) figure come Matteotti e Aldo Moro: che risposte hanno dato alle mostruosità che vedevano intorno a loro?
    Tu aggiungi poi che la provocazione del volantino ha suscitato in “alcuni ragazzi” risposte “banali e non scontate”. Ora, io non credo che la politica abbia una finalità educativa in senso stretto, questo è compito di altre istituzioni della nostra società. Però credo che la politica debba avere una dimensione di formazione al ragionamento, e al suscitare interesse per la realtà pubblica e sociale che circonda ciascuno di noi. Tanto più ci credo per un movimento giovanile, tanto più se di ispirazione democratica.
    Per questo mi chiedo: quali risposte può suscitare un dito medio? Sì, forse una reazione di impatto e di interesse immediato (che, per carità, è già qualcosa), ma poi che cosa rimane? Che tipo di dialogo interiore e condiviso con gli altri può suscitare, se non uno basato sull’attivazione di meccanismi di contrapposizione e aggressività? E si faccia attenzione a mettere in gioco queste dimensioni in ragazzi che hanno tra i 15 ed i 20 anni: tutti siamo passati o stiamo passando per quelle età, e sappiamo che cosa voglia dire.
    No, rimango convinto che una reazione di impatto non è la strada migliore per avvicinare i giovani ai problemi che li circondano. Forse lo può essere nell’immediato: ma a lungo termine che rimane?
    Mi rifaccio ancora a vecchi ricordi liceali (sempre nella speranza che non mi ingannino…): letteralmente pro-voco in latino dovrebbe significare qualcosa come chiamare fuori, far uscire, far venire fuori. Dunque mi pare che la finalità che tu proponi sia realmente corretta: cercare di suscitare una reazione. Ora però, credo che ci separi una distanza metodologica: COME far uscir qualcosa nei giovani del 2008? È una domanda molto seria, e mi piace che tu l’abbia richiamata: io una risposta non ce l’ho, ma posso portare ancora l’esempio della Comunità di via Gaggio, a cui mi rifacevo nel post precedente. Ho saputo via mail che, per sensibilizzare la popolazione rispetto alle proposte del ministro Maroni, sia stata organizzata in centro Lecco una specie di iniziativa “artistica” in cui si invitavano le persone ad intingere la mano nella pittura e poi lasciare la propria impronta su un velo. Mi chiedo: non è un’esempio (se ne potrebbero fare anche altri)di iniziativa che apre ad una dimensione di ragionamento ed apertura alla realtà molto di più del volantino qui pubblicato?
    Very happy to discuss this further.
    Con amicizia

    Enrico

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  8. Se non mi sbaglio (cioè non la confondo con un'altra manirfestazione, ma non credo) i giovani democratici hanno partecipato alla manifestazione che tu (enrico) citi e hanno anche coinvolto, tramite la rete antifascista lecchese, realtà (giovani comunisti ad esempio) pur molto distanti dal "mondo cattolico", comunità di via gaggio e caritas, che ha organizzato l'iniziativa. Insomma, siamo troooppo avanti :-)

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  9. @ Enrico
    ciao, ti sembrerò un po dissociato, ma io sono quello che ha segnalato il volantino da pubblicare sul blog e nel contempo sabato 19 era sui gradini della basilica di san nicolò a volantinare la lettera aperta della comunità di via gaggio.
    Credo che alle persone più avanti con gli anni ci si debba approcciare sull'argomento, forti dell'opinione di movimenti come la caritas e l'acli lecchese, mentre sul blog si possa anche osare un pochino.
    Anche a me non esalta l'immagine di una bimba con il dito al vento, per di più dopo le perfomance del ministro bossi, ma l'importante è che le nostre argomentazioni non si fermino a quell'immagine e mi sembra che ciò sia avvenuto (anche grazie al tuo intervento).
    Spero di averti convinto (anche parzialmente) della bontà dell'iniziativa.

    Alessandro A.

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  10. Mi permetto solo di dire che condivido quanto ha scritto Alessandro. Il volantino doveva servire solo da stimolo alla discussione di merito. I commenti al volantino stesso lo dimostrano. Possiamo dire che l'obiettivo è stato raggiunto, fatte salve le opinioni diverse sull'opportunità dell'immagine.
    Questo è il bello della democrazia...
    Michele

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  11. Se scrivessi che mi avete convinto direi una bugia. Probabilmente però, nemmeno io ho convinto voi.
    Non fa nulla, non era nemmeno lo scopo, spero ci sia occasione di tornarci sopra "a freddo".
    Alla prossima,
    Enrico

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