PARTITO DI NUOVO!
Scusate l’emotività delle parole ma non posso trattenere nei miei polmoni l’aria di entusiasmo che abbiamo respirato in questi quattro giorni a Cortona. Un’aria fatta di amicizia, di sorrisi, di parole, di pensieri, di politica e di tanta voglia di fare; un’aria nella quale si faceva fatica dare del Lei e chiamare per cognome, poiché troppo intensa la comunione di intenti, tanto che non posso dire : “hanno parlato Franceschini, Amato e Veltroni” ma “Dario, Giuliano e Walter”. Nei loro discorsi, nonché nelle lezioni che abbiamo seguito, si è fatto sempre più viva e chiara quella strana parola che abbiamo scelto per la nostra Festa Democratica: To Share (condividere), che corre fra il riconoscimento dell’individuo colto nel suo essere comunitario. L’individualismo puro ha perso la partita della modernità e il vivere come “Io per me” è seppellito sotto il peso della solitudine, della precarietà, dell’egoismo. È fallito un pensiero tipico della destra per il quale lo Stato deve occuparsi solo di alzare barriere per proteggere cittadini che si occupano dei propri orticelli personali.
Scusate l’emotività delle parole ma non posso trattenere nei miei polmoni l’aria di entusiasmo che abbiamo respirato in questi quattro giorni a Cortona. Un’aria fatta di amicizia, di sorrisi, di parole, di pensieri, di politica e di tanta voglia di fare; un’aria nella quale si faceva fatica dare del Lei e chiamare per cognome, poiché troppo intensa la comunione di intenti, tanto che non posso dire : “hanno parlato Franceschini, Amato e Veltroni” ma “Dario, Giuliano e Walter”. Nei loro discorsi, nonché nelle lezioni che abbiamo seguito, si è fatto sempre più viva e chiara quella strana parola che abbiamo scelto per la nostra Festa Democratica: To Share (condividere), che corre fra il riconoscimento dell’individuo colto nel suo essere comunitario. L’individualismo puro ha perso la partita della modernità e il vivere come “Io per me” è seppellito sotto il peso della solitudine, della precarietà, dell’egoismo. È fallito un pensiero tipico della destra per il quale lo Stato deve occuparsi solo di alzare barriere per proteggere cittadini che si occupano dei propri orticelli personali.
È ora di passare dal mondo del condominio, al mondo della piazza; ovvero è ora di smetterla di chiuderci in appartamenti mentali e lamentarci dei rumori del vicino, mettere un piede fuori dalla porta, ascoltare parole diverse dalle nostre, per scoprire magari che quel rumore fatto dal vicino è invece una splendida melodia. Il tempo in cui viviamo è fatto di ansie e paure, di perdere il lavoro, perdere la famiglia, di non arrivare a .. ( metti te la parola che preferisci ), delle crisi, dello straniero, del crimine; è un mondo che abbiamo aggettivato “precario” perché precaria è l’esistenza delle persone quando si teme di essere soli. Da qui nascono sempre di più i bisogni di sicurezza, sicurezza e sicurezza; da qui nasce il bisogno dei simboli forti, machisti, del richiamo alla tradizione (anche inventata e solo formale, purché sia forte); da qui nasce l’esigenza di estraniarsi dal mondo e fuggire con la mente stordita vuoi dalle frasi fatte, vuoi dai mille decibel di una cassa in discoteca, vuoi proprio con le droghe eccitanti e allucinogene. È un bisogno sempre più pulsante di isolarsi in un mondo di soli: della cocaina a 12 anni e del “ma non c’è mai niente da fare”.
Quello che invece noi dobbiamo fare è dire a tutti che non è detto che debba essere così; e non è difficile perché in realtà è quello che abbiamo fatto fin’ora, anche se non ce lo aveva detto nessuno, solo con più certezza e determinazione. A Cortona abbiamo dato luce al fatto che la condivisione, la partecipazione dell’Io al Noi, è il cardine di una nuova cultura che scopre se stessa nell’accogliere il pluralismo del mondo e nel vincere la battaglia delle chiusure. Vivendo il mondo con sentimenti positivi, uscendo dal guscio per vivere l’altro con la consapevolezza della diversità ma con la forza di chi sa che fra diversità e conflitto c’è una bella differenza. Riscoprire questa dimensione del Noi, della vita comune e nel mondo reale, è il primo passo verso una vera Unione Europea, verso una società plurale, libera e veramente liberale, dove i muri servono solo per proteggersi dal freddo e non per separare in gruppi sempre più piccoli il mondo.
Chiunque dica che il Partito Democratico è pieno di contraddizioni, sappia che è proprio la ricchezza di opinioni che ci rende davvero moderni (o post-moderni), davvero democratici e davvero contemporanei.
Tornato da Cortona non posso che ringraziare tutti i ventenni provenienti da tutta Italia e gli organizzatori; Soprattutto non posso che dirmi felice di Essere Democratico.
Andrea Longoni
L'esperienza di Cortona è stata davvero bellissima e intensa, e mi ha dato una grande carica! Speriamo che le cose non restino solo belle parole...poi vi racconterò meglio le mie sensazioni e le cose che sono state dette e fatte...comunque da rifare sicuramente!grazie anche ai cremonesi, compagni di banco e di merende!
RispondiEliminaPoi scriveremo un post dedicato, ma uso lo spazio della scuola di Cortona per capire chi sono i nostri "competitor":
RispondiEliminaI giovani di An contro Fini
"Non saremo mai antifascisti"
da La Repubblica
"Ce l'ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l'ho proprio trovato anzi ne ho trovati molti per non esserlo", è uno dei passaggi della lettera aperta che Federico Iadicicco, consigliere provinciale del Pdl e presidente di Azione Giovani a Roma, rivolge sul sito www.azionegiovaniroma.org agli italiani in merito al dibattito di questi giorni sull'antifascismo.
NON AGGIUNGO ALTRO...