17 ottobre 2008

DUE INFAMIE


Chiedo ospitalità nel blog per denunciare due infamie.

Infamia numero 1

I parlamentari di destra accolgono una aberrante proposta della Lega e approvano la separazione dei bimbi in classi scolastiche diverse a seconda se siano o meno ... extracomunitari.

E’ un provvedimento per il quale io stesso, non so loro (i parlamentari che lo hanno votato), come cittadino, mi vergogno profondamente.

Questi bimbi nelle scuole hanno bisogno di aiuto? Eh no! Vanno tagliati i costi. Perciò, visto che non contano un bel niente, isoliamoli dagli altri! Tanto ci penseranno i Comuni.

E poi hanno il coraggio di parlare di integrazione! Di sparare ipocrite affermazioni domenicali tipo “ogni uomo è mio fratello...”, ecc. ecc.

Infamia numero 2

C’è una persona in Italia che risponde al nome di Roberto Saviano, minacciato di morte dalla camorra, organizzazione criminale che lui ha avuto il coraggio di affrontare, con quello che poteva....un libro.

Ogni italiano dovrebbe sentirlo come suo amico. Ogni Comune dovrebbe volerlo come suo cittadino. Ogni istituzione, ogni rappresentante pubblico, ogni organismo, tutti, dovrebbero difenderlo e sostenerlo. Ha avuto il coraggio di essere un uomo che ama la sua terra, e il nostro Paese.

E invece cosa leggo e cosa sento? Ragazzi che gli consigliano di farsi gli affari suoi, adulti ridotti a poveracci dalla camorra stessa che lo ritengono un visionario, il ministro Maroni che gli dice ...di non darsi tante arie e, dulcis in fundo, Emilio Fede che lo ritiene un arricchito dai suoi libri e lo prende in giro invitandolo a versarne i proventi per le famiglie vittime della camorra.

Che vergogna ragazzi! Che vergogna!

Un saluto

Mario Tentori

6 commenti:

  1. Oggi in politica, l’ignoranza si diffonde più facilmente della conoscenza con la conseguenza che le convinzioni più irragionevoli trovano conferma solo perché sono più diffuse e condivise da molti.
    Le classi differenziate ci volevano per questa nuova razza di politici, arroganti e presuntosi. Ma intanto ci avviciniamo velocemente alla riscrittura di una nuova tavola dei comandamenti. Ci aiuteranno a distinguere il bianco dal nero, rappresenteranno una specie di decalogo socioculturale che ci impedirà di fare comunità attraverso l'insegnamento di una morale repressiva costituita da pesanti divieti. Qualche Magister si difende parlando di bisogni ma facciamo attenzione; i bisogni sono per definizione individuali, mentre sempre per definizione i diritti sono collettivi. A questo punto mi domando quando ci verrà fatta la proposta di istituire classi speciali per i nostri figli con disabilità in ragione della loro necessità di apprendere in maniera speciale. La padania protegge i suoi figli prediletti da qualsiasi rischio di infezione sia essa di tipo cromatico o di altro genere.
    E' bene ricordare che in democrazia non solo le identità particolari sono ininfluenti sul diritto di stare in società ma soprattutto che l'emarginazione sociale e' contro la democrazia e l'idea che nessuno possa essere lasciato a se stesso non e' un elemento accidentale della democrazia.
    Per quanto riguarda Saviano, attorno al quale è importante fare quadrato,non c'è parola per esprimere il coraggio di questa persona. Fà più paura la campagna mediatica denigratoria messa in atto dal Minculpop per spegnere l'ennesimo focolaio di rivoluzione culturale accesosi nel mezzogiorno.
    Da brivido la solidarietà espressa dal governo allo scrittore, lo stesso governo che ha rivalutato il giudice Carnevale i cui trascorsi sono noti a tutti.
    Yellow

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  2. Firmare l'appello di Repubblica.it, iscriversi ai gruppi di sostegno creati su facebook, parlare di lui alla gente che incontriamo è il modomigliore per mantenere alta l'attenzione su Roberto Saviano. In attesa della grande manifestazione di Napoli...

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  3. Ma tutti, che fine avete fatto? Dopo una frase come quella di ieri del dittatore che sta al governo, bisogna scendere in piazza e bloccare tutto. Invece tutti muti, tutti a pensare al proprio orticello. Come sempre tante parole e poi..? E' innegabile, e sfido chiunque a dire il contrario, che il PD è un progetto fallito, composto da più frange al suo interno (ds, dl ma nn solo). Rendetevene conto. Avete portato l'Italia nel baratro, tacendo su tutte le proposte di legge volute da confindustria.
    Saluti.

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  4. C'è il vento. Mentre cammino lo sento sulla faccia. Inspiro. E' freddo. Ma mi fa sentire bene. Mi fermo per un istante, mentre cammino nel cortile, e guardo in alto, mi guardo intorno. Le foglie si staccano dai rami e volano lontano e il cielo è scuro e limpido come solo il vento lo sa rendere. Mentre penso a Roberto Saviano mi viene in mente questa immagine. L'immagine di me che amo tanto ascoltare il vento, guardare il cielo, da sola mentre cammino, distratta, mentre sto andando a fare qualcosa delle mille cose che ho da fare, e mi fermo un istante, per catturarlo. L’istante in cui vivo un piccolo momento di solitudine perché posso concedermi il lusso di apprezzare momenti come questo.

    "Come faccio a dire alla mia terra di smettere di essere schiacciata tra l'arroganza dei forti e la codardia dei deboli? Oggi qui in questa stanza dove sono, ospite di chi mi protegge, è il mio compleanno. Penso a tutti i compleanni passati così, da quando ho la scorta, un po' nervoso, un po' triste, e soprattutto solo. Penso che non potrò mai più passarne uno normale nella mia terra, che non potrò mai più metterci piede. Rimpiango come un malato senza speranze tutti i compleanni trascurati, snobbati perché è solo una data qualsiasi e un altro anno ce ne sarà uno uguale."

    Ha solo ventotto anni. Ventotto anni. Mentre lo guardo parlare in televisione vedo nei suoi occhi la trasparenza e il brillare di chi vuole cambiare le cose. Ha gli stessi occhi di qualcuno che conosco. Mi ricorda tanto qualcuno. E non riesco a togliermi questo pensiero dalla testa. Roberto è un ragazzo coraggioso, che ha scelto di dire la verità. Ha scelto. E per questo la camorra l'ha minacciato di morte. Dicono che non arriverà a Natale. Ventotto anni. Ma Roberto è forte e continua a fare quello che deve fare: dire la verità. Lo deve fare perchè lui non si arrende davanti all'indifferenza, non si arrende davanti alla paura, perchè è la sua natura. Perchè ama la sua terra, ama il suo Paese. Il nostro Paese. Forse ama ascoltare il vento, guardare il cielo, ma questo forse non lo può fare.

    "Com'è possibile? Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa, come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro paese? Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l'amore? Vi ponete il problema, o vi basta dire, "così è sempre stato e sempre sarà così"? Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire "non faccio niente di male, sono una persona onesta" per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente?".

    E ripenso a quegli occhi, che mi ricordano qualcuno. Qualcuno che conosco. Uno di noi. Perché Roberto è tutti noi e la sua battaglia è la nostra, e la sua solitudine è anche nostra, e la sue parole sono le nostre. E la sua storia è la nostra storia.

    E ci regala ancora una volta delle parole bellissime: “Eppure Cesare Pavese scrive che "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti". Io spesso in questi anni ho pensato che la cosa più dura era che nessuno fosse lì ad aspettarmi. Ora so, grazie alle firme di migliaia di cittadini, che non è più così, che qualcosa di mio è diventato qualcosa di nostro. E che paese non è più - dopo questa esperienza - un'entità geografica, ma che il mio paese è quell'insieme di donne e uomini che hanno deciso di resistere, di mutare e di partecipare, ciascuno facendo bene le cose che sa fare. Grazie.”

    Io dico grazie a Roberto. Grazie di esserci.

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  5. l'anonimo è sempre fuori tema... era così anche a scuola, del resto.

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  6. Mi ripeto nel dire che l'anonimato è sciocco nel momento in cui c'è la possibilità di parlare in prima persona e in mopo paritario; comunque, se mi si spiegasse cosa si otterrebbe bloccando, spaccando o facendo qualsiasi altra cosa del genere ne sarei grato.
    Ah,forse ci sono, otterremmo che la maggioranza delle persone ci prenderebbe per rompipalle e li allontaneremmo dalla nostra battaglia.
    E smettetela di fare la morale, perché anzi non tirate su le maniche e vi mettete a lavorare per quello in cui credete?
    Fare anche meno di Saviano, perché non a tutti è concesso l'onore e purtroppo l'onere di diventare un simbolo, con il rischio di diventare un martire.
    Saviano si è forse messo a bloccare il traffico ? No, ha ricercato,ha scritto un libro, ha parlato con i cittadini.
    Smettiamola con questi rigurgiti post-pseudo-marxisti di una sorta di rivoluzione proletaria contro un nemico che non si configura meglio che "tutti fuorché me" e cominciamo a vivere con un pò più di ottimismo e voglia di fare, perché c'è gente che per davvero rischia. Grazie Saviano

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